La mia Prima Comunione   2 comments

Suor Chiara Agnese aveva il compito di preparare noi bambine alla Prima Comunione. Ci educava ad essere buone, a fare tanti fioretti,  perché dovevamo avvicinarci a Gesù con il cuore puro. Nonostante le sue raccomandazioni, non riuscivo a non pensare all’abito che avrei indossato. Il vestito me lo regalò la sorella di mia mamma. La zia Lora abitava a Firenze, non aveva figli, a noi nipotini faceva sempre tanti regali.

Era una bella donna, alta, mora, con un seno prosperoso, indossava tailleur eleganti e portava cappellini all’ultima moda. Me la ricordo sempre con affetto.

La zia scrisse alla mamma comunicandole che aveva comprato il vestito e glielo descrisse. La mamma a sua volta lo descrisse a me ed io ne parlai subito con le mie amichette, spiegando loro com’era.

Allora: era d’organza, scampanato, con le gale, e in rilievo aveva dei nodi d’amore; l’acconciatura era formata da una cuffietta rigida contornata di perline da cui scendeva il velo, la borsina era rotonda di tulle, i guantini di cotone traforati. Naturalmente ero ansiosa di vederlo. Quando la zia arrivò e aprì lo scatolone bianco che conteneva il vestito rimasi a bocca aperta, era ancora più bello di come l’avevo immaginato. Mi sembrava un sogno poter indossare una cosa così splendida!

Me lo fece provare subito, perché temeva per le misure, invece mi andò alla perfezione.

La mamma per farmi apparire più bella mi fece fare la permanente. Fu un vero supplizio, tutti quei ferri caldi sulla testa che mi scottavano… Quando la parrucchiera li tolse presi paura guardandomi allo specchio talmente ero brutta! Sembrava  avessi un grosso cespo di insalata ricciolina sulla testa. Mi pettinò i capelli a boccoli. Tutti a dire che erano belli, io non ero poi così convinta. Allora si usava così…

Inutile dire che il giorno della mia Prima Comunione pensai soprattutto al mio aspetto, Suor Chiara Agnese non era stata poi così convincente. Oppure ero una bambina troppo vanitosa?!

Tre anni dopo la mamma adattò il mio vestito per la prima Comunione di mia sorella Maria Rita. Lo  portò  in lavanderia per una rinfrescatina però rimase comunque un po’ di giallo, si vedeva che era usato. A me dispiacque tanto che la mia sorellina facesse parte di quelle bambine (ce n’erano tante) che indossavano l’abito di seconda mano.

Quel giorno soffrii per lei,  pensai che  ero stata più fortunata ad avere avuto l’opportunità di indossare il vestito nuovo, era un’ingiustizia nei suoi confronti. Però allora i nostri genitori cercavano di risparmiare e riciclare tutto. Non vivevamo in una civiltà consumistica come quella di oggi. Sì, in effetti avevamo meno, ma si apprezzavano di più le cose, c’erano altri valori.

Pubblicato 21 novembre 2011 da Anna Maria Berni in Uncategorized

2 risposte a “La mia Prima Comunione

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  1. Sig.ra Anna Maria, sa? Io ricordo il giorno della mia prima Comunione con un po’ di tristezza ed un certo sapore amaro. Avevo un vestito bianco, bello e adeguato all’occasione ma non vivevo una situazione familiare felice. Mio padre era un uomo poco responsabile, gli piaceva bere e soprattutto fare diventare la mia giovane vita e quella di mia madre e mio fratello un incubo. Mi piacerebbe tanto poter parlare della mia infanzia con ricordi pieni di gioia e spensieratezza, quella che dovrebbero avere tutti i bambini del mondo. L’addizione all’alcol di mio padre fu la nostra croce, in effetti lo è tuttora.
    Adesso ho raggiunto i 35 anni, ho tre bambine e un marito modello. Dico modello perché da piccola sognavo di avere un papà come quello che hanno le mie tre figlie oggi: dolce, affettuoso, responsabile e soprattutto, un vero PAPÀ.

    La sua “gioielliere” di fiducia,

    Paula.

    • Grazie Paula per il commento e soprattutto per le tue confidenze. Mi dispiace per la tua infanzia. Hai ragione, tutti i bambini dovrebbero essere felici, purtroppo non è così! Io sono stata fortunata ed è per questo che mi ricordo tutto così bene.
      I ricordi meno belli si tende sempre a dimenticarli.
      Però vedi nel tuo caso la fortuna è arrivata più tardi,hai incontrato tuo marito ed hai tre splendide bambine che ti ricompenseranno dell’affetto che ti è mancato.Ti auguro un mondo di bene! Penso che sia nata un’amicizia tra noi non credi?
      Un abbraccio Annamaria

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