Sei sirene e un delfino   26 comments

Senigallia, 22-06-12

 H 18.30

Questa sera dovrei fare una performance, dico dovrei perché ancora è tutto da vedere…

Mi meraviglio di me stessa per aver detto sì a questa cosa.

Mi spiego; il comune di Senigallia ha promosso un corso di improvvisazione aperto.

Il lavoro consiste in una forma di ginnastica fatta soprattutto di gesti, di sguardi d’intesa, di gioco, di ballo, tutto accompagnato dalla musica. Devo dire che è divertente ….

L’insegnante si chiama Antonio, è bravo e crede molto in quello che fa.

Si vede che è un artista, si muove leggero come una piuma.

Ci insegna a fare delle movenze ascoltando il nostro corpo, perché secondo lui abbiamo tante potenzialità che non conosciamo.

Penso abbia ragione, dovremmo prestare più attenzione ai nostri gesti o movimenti e dare importanza anche alle piccole cose. Insomma volersi bene ed amare il nostro “involucro”.

Anzi le nostre “macerie”… perché oramai di quelle si tratta!

Il corso è finito e siamo rimasti solo in sette:io, Maria Chiara, Rita, Dante(l’unico maschietto), Maria, Luigina e Laura.

Tutti “giovincelli”!

Antonio ci ha chiesto se ce la saremmo sentita di ballare in abito da sera, con due sottofondi musicali particolari  in riva al mare  illuminati solo dai riflettori, vicino alla famosa Rotonda.

Lui intenderebbe così creare un quadro, una suggestione, un sogno…

Quando Antonio ha fatto la proposta, la mia risposta è stata negativa, ho pensato subito al ridicolo, alla gente che eventualmente mi avrebbe visto e criticato.

Dopo però, riflettendoci mi sono detta: questa persona ha lavorato, ha cercato di insegnarci qualcosa  quindi è giusto che voglia dimostrare un risultato, se mi ritirassi sarebbe irrispettoso nei suoi confronti.

Per cui ho aderito anche se non del tutto convinta.

Mi sto preparando, oramai sono in ballo e devo ballare, mi tocca andare, non posso tirarmi indietro ….

Senigallia, 23-06-12

È andata ….Ora racconto per filo e per segno come si sono svolti i preparativi e la prestazione.

Allora… ho scelto di indossare una gonna lunga di chiffon colorata con la camicetta della stessa tonalità e qualche accessorio che brillasse nell’oscurità.

Mi è venuto in mente di mettere un bracciale d’oro che apparteneva alla mia mamma. Non lo porto mai, sebbene sia molto bello, è impegnativo e pesante però per quest’occasione mi è sembrato adatto.

Sono sicura che la mamma mi avrebbe detto: “Annamarì sei matta?!Se ti cadesse in acqua lo perderesti!?” C’ho pensato sai mà …. non volevo correre questo rischio, ci tengo tanto al tuo bracciale, lo ritengo prezioso per il suo valore affettivo.

L’ho provato e ho constatato che la chiusura non si apre facilmente, per cui niente paura.

( Vorrei aprire una parentesi per raccontare il motivo per cui la mamma comprò un braccialetto così grosso.

Devo risalire agli anni cinquanta. A quell’epoca  abitavamo a Camaiore e quando andavamo a trovare i nonni a Viareggio, la sera tornavamo a casa con l’autobus di linea.

La “Lazzi” partiva dalla piazza Massimo D’Azeglio e percorreva tutta la strada parallela alla passeggiata a mare(viale Carducci) dove c’erano gli alberghi più importanti. Nei pressi dell’Hotel Principe di Piemonte c’era la fermata e noi dalla corriera potevamo osservare bene i clienti dell’albergo che stavano seduti sulla terrazza tutti “spaparacchiati” nelle loro poltrone.

Quello era un altro mondo! In quegl’anni c’era più distinzione di classe e solo pochi potevano permettersi delle vacanze di lusso.

Alla mamma davano nell’occhio le signore ingioiellate e me lo faceva notare. Erano davvero piene d’oro, luccicavano talmente erano adornate da quel metallo.

Avevano grossi collier con medaglioni pendenti(certe patacche!), bracciali con ciondoli e non, orecchini anzi, orecchioni, anelli con grosse pietre.

Stavano lì, su quella terrazza tutte belle giulive a pavoneggiarsi come voler ostentare la loro mercanzia.

Si vede che la mamma intimamente desiderava possedere qualche gioia del genere e quando ne ebbe la possibilità volle togliersi lo sfizio.

Il bracciale lo comprò a Trieste e mi ricordo quando me lo mostrò tutta contenta dicendomi: Ti garba? È come quello che portavano le “signorone” milanesi del Principe di Piemonte!

Solo che tu mamma non lo ostentavi, lo coprivi con la manica, avevi paura che te lo rubassero, non eri avvezza a portare gioielli importanti.

Invece io l’ho sfoggiato sotto i riflettori del mio “personal show”.

Hai visto cosa ha fatto la tua figliola all’età di sessantotto anni sonati?!

Mio figlio Andrea direbbe: Mamma tu non hai solo gli anni sonati, sei tutta sonata!

Lui mi fa spesso di queste battutine, chissà… può darsi che abbia ragione… forse dovrei prenderne atto?

Chiudo la parentesi constatando che anche le cose hanno una loro storia, solo per parlare dell’oggetto suddétto ne è venuto fuori un racconto.)

Dov’ero rimasta? Al mio abbigliamento…

Tutta elegante e ben truccata sono andata all’appuntamento stabilito, ai bagni Carlini. Antonio gentilmente ha offerto a noi “ballerini” un aperitivo.

Dopodiché abbiamo aspettato che si facesse buio.

La serata era d’incanto, il mare sembrava una tavola lucente, il cielo cangiava tra il rosso, il blu e celeste, tutt’attorno un silenzio quasi irreale.

Io comunque anche se non lo davo a vedere ero agitata, mi sentivo in imbarazzo. Ho cercato di fare un discorsetto con me stessa dicendomi: coraggio, non hai nulla da perdere, manda mentalmente a qual paese (anzi lo voglio scrivere papale papale ed anche evidenziarlo,  affan ….!!Non c’è verso, non riesco proprio a scriverla per intero la parola! Forse ho paura di rovinarmi la reputazione? Mah … non sono poi tanto coraggiosa come credo di essere, però la voglia e l’intenzione ci sono.) le convenzioni, il conformismo, la falsa ipocrisia, in barba al perbenismo, fregatene e divertiti!

Con questi pensieri mi sono rilassata e quando è iniziata la musica sono entrata in acqua con i miei “compagni di ventura”. Sei sirene e un delfino, il delfino naturalmente era Dante.

Abbiamo incominciato a muoverci a ritmo di una musica composta con il suono delle cicale, seguita poi da un altro brano più travolgente. Devo dire che sono riuscita a concentrarmi, mi sono distratta solo per un attimo, quando ho sentito scivolare giù la gonna dal punto vita, dovuta al peso dell’acqua. Ho rischiato di rimanere in  mutande!(Sai che spettacolo, il quadro sarebbe stato completo!)

Però non è successo ed è andato tutto bene!

Quando la musica è cessata, ci siamo fermati e siamo rimasti immobili per alcuni secondi. Come il gioco delle belle statuine, quello che facevo quando ero bambina.

Se è vero che invecchiando si diventa bambini, allora il finale era veramente azzeccato!

Antonio si è complimentato con noi. Penso che ci abbia apprezzato non tanto per la prestazione ma per il fatto di avere avuto il coraggio di metterci in gioco alla nostra età.

È stato molto carino, ci ha offerto una rosa bianca per uno.

Tutto sommato sono contenta di aver provato a dare una minima parte di me. Qualsiasi cosa anche se piccola ci può arricchire.

Oramai ho preso il via e mi sono buttata … chi mi ferma più?!

In questa circostanza è proprio il caso di dire che mi sono buttata a mare!!!

Annamaria

Pubblicato 28 giugno 2012 da Anna Maria Berni in Uncategorized

26 risposte a “Sei sirene e un delfino

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  1. Davvero divertente… avrei voluto vedere la mia mamma “sonata” a fare la sirena! ;o)
    A questo punto chissà quale sarà la tua prossima performance… ci si può aspettare di tutto ormai!
    Vai alla grande e continua così!
    Gianluca

    • Non c’è proplema Gianluca, quando vorrai vedere tua madre “sonata” fare la sirena,
      basterà guardare il filmino chi ci hanno fatto. Penso che sarà tutto da ridere…
      Thank you for your comment, mamma!

  2. Bello il tuo racconto, come sempre…. Bella anche la tua esperienza. E’ importante sapersi (ri) mettere in gioco, sempre, a qualsiasi età!!!!
    Lo spirito che ti anima è sicuramente giovanile e questo basta per tutto il resto! N.B. La strada che dicevi è il viale Carducci!!! Un mega bacio!!!!

    • Caro Giuseppe, ti ringrazio del commento.Sai, bisogna cercare di rimanere un pò bambini dentro per poter andare avanti.
      Ho inserito la foto dell'”evento”, se vuoi vederla… Chissà perchè ultimamente quando mi vedo in foto mi spavento…
      D’altronde o si invecchia o si muore… per cui va bene così, accontentiamoci…
      Ti ringrazio per avermi detto il nome giusto della strada.
      Ti saluto mandadoti tanti baci, la tua cugina Annamaria

  3. non ho parole per le emozioni… emozioni intense che mi ha suscitato questo raccontino. E’ stato bello immergersi in quell’atmosfera e “sentire” il verso delle cicale che faceva da melodia alla vostra danza notturna in riva a un mare illuminato. Proprio un bellissimo quadro di una notte d’estate! Complimenti, sia per il racconto, sia per l’esperienza che si è concessa di vivere, superando il timore del giudizio altrui. La stimo molto!
    Monica

    • Grazie Monica per le belle parole, sono orgogliosa di questa esperienza, devo dire senza falsa modestia che ho avuto coraggio. Mi è servito anche per conoscere altre persone e tutto serve nella vita, specie alla mia età,queste cose ci fanno sentire meno soli.Ho messo la foto,mi dispiace che non si veda il braccialetto, l’avevo messo sul braccio sinistro.
      Ci hanno fatto altre foto,nell’eventualità si vedesse il bracciale, potrei sempre aggiungere un altra fotografia.
      Ti abbraccio affettuosamenta Annamaria

  4. E chi vi ferma più, ora?
    Questo è lo spirito giusto!
    Chissà che non possiate offrire un esempio a chi purtroppo osserva scorrere la vita con la nuca! E che il club delle sirene e dei delfini diventi sempre più ampio e allegro!

    • Grazie Maddalena del commento. Io non finirò mai di ringraziarti,è partito tutto da te e dai tuoi consigli.
      Anche per quanto riguarda il computer ti ho dato ascolto e sono soddisfatta di aver imparato qualcosa.
      Sono contenta che ci siano delle prospettive per settembre, allora…arrivederci!

  5. A proposito: ci sono novità! Fatevi vivi a settembre, che si riparte!!!!

  6. Cara Anna Maria,… non ho parole. E’ andato tutto al di là delle aspettative . Sono arrivato a Senigallia senza un programma preciso, volevo sviluppare la capacità di osservazione senza l’ansia di portare a termine un programma. Mi sono trovato difronte un mare di cose semplici e ricche al tempo stesso. Sono profondamente convinto che tutti abbiamo qualcosa da raccontare , io volevo che scopriste le pootenzialità del linguaggio gestuale, senza virtuosismi ma con grande cura. Ho assistito a qualcosa che mi ha profondamente emozionato e mi ha lasciato tanto. Grazie Anna Maria, grazie anche al resto delle sirene e all’unico delfino.
    Antonio

    • Sono contenta Antonio, che ti abbia fatto piacere leggere il mio “articolo”. L’ho scritto con il cuore credimi,ero allegra
      quando mettevo giù quelle righe.Queste cose contribuiscono a darci lo stimolo e la forza necessaria per andare avanti.
      Vorrei ammettere una cosa:la performance non l’ho fatta solo per te, ma anche per me stessa, in fondo in fondo mi piaceva
      mettermi in discussione, eppoi, diciamocela tutta… in ognuno di noi c’è un pizzico di protagonismo, ed io quella sera mi sono
      sentita una “very important person” grazie a te…
      Annamaria

  7. Cara Anna Maria,sei stata veramente brillante con il tuo raccanto.Hai suscitato gioia di vivere e di divertirsi con poco ed in compagnia di amici che condividono l’allegria dello stare insieme. Sempre più brava! Aspetto di leggerti in un nuovo racconto avventuroso al più presto. Un abbraccio dalla tua amica Gabriella

    • Ciao Gabriella,sei gentile come sempre. Non preoccuparti per l’errore l’ho corretto, ne faccio tanti io di sbagli per svista e non solo…
      Sai, questo racconto mi sta dando delle soddisfazioni, nel senso che c’è un riscontro, oramai siamo diventati “sei sirene e un delfino” per gli amici. Bisogna ridere Gabriella per andare avanti alla meno peggio…
      Ringraziandoti ti saluto affettuosamente
      Annamaria

  8. Cara Anna Maria, io ero lì e vedervi come lucciole sul mare è stato molto bello e commovente! Sono sicura che questa esperienza con Antonio ha messo un diamante sui vostri tesori. Un bacio a tutte voi e a Dante! Stefania Scalembra

    stefania scalembra
    • Grazie del commento Stefania, così sembravamo delle lucciole? Sarei davvero curiosa di vedere il filmino.
      Antonio mi ha detto di rivolgermi a te in merito.Quando saprai qualcosa se sarai così gentile da farmelo sapere…
      Ti abbraccio Annamaria

  9. Cara ANNAMARIA,complimenti per il racconto della ns.performance.Anche a me tutto ciò ha lasciato dentro qualche cosa di ineguagliabile:un’esperienza unica grazie al ns. caro ANTONIO.Un saluto e un abbraccio dalla sirena LAURA.

    • Finalmente ci sei riuscita Laura! Hai visto cosa vuol dire non demordere, te sei una tosta!
      Grazie del commento, se ci pensi bene ci siamo fatte tante congetture per niente, alla fine poi è stato divertente.
      Contraccanbia l’abbraccio la sirena Annamaria

  10. Brava Anna!
    Bello il racconto, ma soprattutto bella l’esperienza che hai vissuto!
    Saremmo stati contenti di vedere la tua performance!
    Continua a metterti in gioco… non fermarti…
    un abbraccio
    Sandra e Oriano

    • Cari Sandra e Oriano, sono contenta che vi sia garbato il racconto,non mi fermo più ormai, specialmente per quanto riguarda lo scrivere,
      c’ho preso gusto e mi sembra che andando avanti mi riesca meglio. Si vede che avevo un talento nascosto e non lo sapevo, ah ah!!
      Lasciatemi scherzare che ogni tanto fa bene ridere….
      Baci Annamaria

  11. Aio, Sei veramente brava, é il tuo essere, non cambiare mai.ANGIO’

    • Grazie mille per il commento, sei un amico.Alla mia età penso che ci siano poche probabilità di cambiare, ed è
      meglio non provarci neppure a farlo, altrimenti rischiamo di peggiorare.Va bè… tiriamo a campà e andiamo avanti…
      Ciao!!!

  12. È stato un vero piacere e una bella sorpresa leggere questo racconto e constatare con quanto slancio e con quanta determinazione affronti le varie situazioni che la vita ti propone. Il tuo scrivere è, anche se già lo sapevo, spontaneo e fresco. Sei veramente forte!!!

  13. Davanti a quella rotonda per fotografarla c ero nel luglio scorso, provenivamo da castelluccio e volevo visitare i posti di Mario Giacomelli, un grande della Fotografia italiana, ci siamo fermati e abbiamo pranzato in una piazza dove c era il mercato, in un self service, dopo abbiamo proseguito per pesaro dove avremmo festeggiato il compleanno di mia moglie insieme a mia cugina che abita li’ previa visita ad altri parenti… Il Principe in me richiama ricordi familiari, mio nonno era capomastro e oltre che aver lavorato alla costruzione della stazione di milano, anche al Principe, forse per una ristrutturazione, sapevo che per merito suo decisero di mettere le scale a sbalzo, ma non ho info certe e dettagliate…

  14. Dimenticavo… Ho visto il video, avete fatto una bella performance e quindi… Vaffa… 😉

  15. Ma come hai visto il video! Io non son riuscita ad aprirlo, comunque non fa niente, anche perché ogni volta che mi rivedo mi spavento…

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